Complicazioni alla vista e cecità colpiscono i sopravvissuti dell'Ebola anche molto tempo dopo la completa guarigione.

25 gennaio 2017

L’epidemia di Ebola del 2014 è ormai cessata, ma per i sopravvissuti le complicazioni di lungo periodo sembrano non essere ancora finite. Una delle problematiche più frequenti è l’insorgenza dell’uveite con il rischio di cecità completa.


Ophthalmology ha pubblicato un’analisi condotta dai ricercatori della Emory Eye Center di Monrovia, Liberia, in cui sono stati analizzati un centinaio di sopravvissuti per determinare l’incidenza di complicazioni dell’occhio, come la frequenza di uveiti, i danni al nervo ottico, cataratte e danni alla vista. Dei 96 pazienti visitati ben 21 hanno sviluppato l’uveite e tre una neuropatia ottica. Il 40% dei pazienti è rimasto cieco o quasi del tutto cieco a seguito della malattia.

 

“La cataratta e le opacità del corpo vitreo, causate dall’uveite non trattata, sono responsabili di gravi danni alla vista fino alla cecità. Lo studio di questi casi ci ha portato a importanti scoperte nella prospettiva medica della cura dell’Ebola, come ad esempio la scoperta della permanenza del virus all’interno dell’occhio di uno dei sopravvissuti”, ha affermato Steven Yeh in un comunicato dell’Emory Eye Center.

 

 

Questa ricerca sottolinea il bisogno disperato di fondi per la cura dei sopravvissuti in tutto l’Ovest Africa, che corrono il rischio di diventare ciechi anche a parecchi mesi dalla fine dell’epidemia.    

 
Fonte
   


 


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